INCENTIVI SU STUFE E CAMINI

La nuova Legge di Stabilità ha confermato fino alla fine del 2016 gli incentivi già previsti per l’acquisto di stufe e caminetti. Vediamo quali sono gli aspetti principali di queste agevolazioni.

In base a quanto anticipato nel Disegno di Legge di Stabilità 2016, approvato dal Consiglio dei Ministri, i cosiddetti bonus dovrebbero restare sostanzialmente invariati fino alla fine del prossimo anno. In base alla bozza, sarebbe confermata al 50% la detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie, valida anche per l’installazione di tutti i sistemi per l’auto-produzione energetica (impianti fotovoltaici, sistemi d’accumulo, stufe, caminetti).

Prorogata al 65%, anche la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili. Vediamo quale delle due misure si può applicare per le stufe e i camini, e quali sono i principali adempimenti necessari per ottenere l’incentivo.

DETRAZIONE PER RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (50%)

Chi decide di acquistare e installare nella propria abitazione una stufa o un camino, alimentati a pellet o legna, che rispettino determinati livelli di emissioni e rendimenti, può godere della detrazione Irpef al 50%, da ripartire in 10 anni.

L’installazione di questi apparecchi, infatti, è finalizzata a conseguire un risparmio energetico e può rientrare così tra i lavori agevolati, dal punto di vista dell’Irpef, al 50%. La detrazione è possibile anche in assenza di una ristrutturazione edilizia vera e propria, in quanto prevista anche nel caso in cui l’installazione sia realizzata in assenza di opere edilizie propriamente dette. 

Per usufruire della detrazione è comunque necessario che l’impianto sia installato per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione e, quindi, che lo stesso sia posto direttamente al servizio dell’abitazione. 

DETRAZIONE PER RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA (65%)

È possibile ottenere una detrazione del 65% per l’acquisto di una stufa o di un camino “con caldaia integrata” che rientri in un intervento classificato come riqualificazione energetica asseverata da un tecnico progettista professionista iscritto all’albo.

La Legge di Stabilità 2015, con il comma 347, ha però esteso l’agevolazione del 65% anche a tutti i generatori di calore a biomassa, compresi quelli senza caldaia integrata, che soddisfano determinati requisiti di emissioni e rendimenti. Tale detrazione non prevede l’obbligo di presentazione dell’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica. 

COSA FARE PER OTTENERE IL BONUS

Sia per avere la detrazione al 50 che quella al 65%, è necessario farsi rilasciare dal produttore una dichiarazione, che indicandone le capacità termiche certifichi che la stufa o il camino acquistato rientri nell’incentivo. Il tecnico qualificato deve essere anche quello che installa la caldaia o la stufa, tenuto per legge a emettere regolare certificato di conformità.

Tra gli altri adempimenti richiesti, sia per godere dello sconto al 50 che al 65%, è che l’acquisto debba essere pagato con bonifico, bancario o postale in cui vanno indicati specifici elementi, quali:

1) la causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986),

2) codice fiscale del soggetto che paga

3) codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Al momento del pagamento del bonifico tra l’altro, banche e poste operano una ritenuta a titolo di acconto al 4%.

Per avere lo sconto dal punto di vista pratico, basterà indicare i dati catastali dell’immobile su cui si interviene nella dichiarazione dei redditi che compila il commercialista o il Caf, consegnando a questi le ricevute del bonifico effettuato e le dichiarazioni di conformità della stufa o camino installato.